The Semantic Era
Frantic Semantic
Internet vive oggi una sua ennesima rivoluzione tecnologica. In sostanza si sta gradualmente passando da una rete digitale che mette in collegamento tra di loro ‘documenti’ a una rete digitale che mette in collegamento ‘informazioni’: la differenza risiede nel fatto che mentre i documenti sono accessibili e soprattutto interpretabili dagli uomini, le informazioni sono accessibili e entro certi limiti interpretabili anche dalle macchine, dai computer. È il primo passo in direzione della cosiddetta ‘intelligenza artificiale’, non tanto quella dei nexus di Blade Runner, quanto quella descritta dallo stesso Tim Berners-Lee nel famoso articolo del 2001 su Scientific American, centrata sull’operatività dei cosiddetti ‘agents’: molte attività faticose che oggi gravano principalmente sull’intelligenza umana vengono attribuite ai computer, finalmente in grado di attingere al significato (semantic) delle informazioni disponibili, con tutti i vantaggi e le facilitazioni che ne derivano.
Elenchiamo alcuni di questi vantaggi, ben sapendo che sarebbe impossibile essere esaustivi:
- Broadcasting & SEO
Si stima che la semplice pubblicazione di un’ontologia consenta alla piattaforma digitale collegata di migliorare la propria reperibilità sui motori di ricerca in una misura pari ad almeno il 30%.
- Real Time Monitoring
Oggi l’ascolto delle conversazioni in tempo reale sui social network, indispensabile per realizzare il cosiddetto real time marketing, può essere eseguito soltanto avvalendosi delle ontologie. Google (Knowledge Graph) e Facebook (Open Form) rendono pubblici i loro dati in formato semantico, e chiunque voglia avvalersene deve organizzarsi di conseguenza. Anche e soprattutto chi vende online.
- Ricerca
I sistemi di ricerca basati sulle ontologie permettono di conseguire risultati molto più efficaci di quelli offerti dagli ordinari motori di ricerca, soprattutto perché sono in grado di interpretare il livello semantico e quindi di eliminare già all’origine molti risultati indesiderati. Inoltre i motori semantici sono in grado di rispondere a query formulate direttamente come domande: “Qual è la quotazione odierna, all’etto, del tartufo?”
- Knowledge Management
Molte corporate e amministrazioni pubbliche hanno individuato le ontologie quale strumento tecnologico preferibile per reperire, estrarre, elaborare, immagazzinare e condividere conoscenza. Tra i vantaggi principali la possibilità di collegare facilmente ‘fonti’ eterogenee e di assegnare alle macchine molte complesse funzionalità di natura esplorativa, manutentiva e persino euristica. Il vantaggio, ad esempio, per un sistema di e-commerce complessoè evidente.
- Integrazione
Le ontologie sono per loro natura interoperabili, nel senso che consentono l’interscambio, l’interazione, l’abbinamento e la fusione di base dati di origine e tipologia diverse. Tutto è convertibile, riusabile, implementabile.
- Gestione iconografie
I database tradizionali mostrano tutti i loro limiti quando sono impiegati per gestire oggetti non-testuali come video e immagini fotografiche. Le ontologie, al contrario, dispongono di un sistema di annotazione semantica degli oggetti multimediali che consente di risolvere efficacemente tali problematiche. In molti settori, nei quali le immagini sono un vettore informativo-promozionale importante almeno quanto quello testuale, questa prerogativa riveste un’importanza decisiva.
- Comunità Virtuale
Promuovendo l’interazione digitale tra soggetti diversi e di diversa natura, le tecnologie semantiche favoriscono la formazione di comunità trasversali aggregate intorno a temi specifici. Chi non dispone delle ontologie deve accontentarsi di un potenziale di socializzazione digitale ridotto.
- Serendipity
Normalmente la sfera di attività di un individuo o di un’organizzazione si svolge all’interno di una rete di relazioni e soluzioni associative piuttosto limitata e ripetitiva. I nuovi contatti e le nuove modalità aggregative sono relativamente infrequenti. Le ontologie, al contrario, grazie al loro potere di mettere in relazione ambiti e soggetti ‘remoti’, tendono ad aumentare la probabilità statistica di nuovi pattern relazionali.
Pensativa ha già realizzato l’ontologia che serve da motore semantico di questa piattaforma e sta attualmente lavorando allo lo sviluppo di nuove ontologie nei settori del design, del turismo e del wine & food. Se pensate che anche a voi potrebbe essere utile il ricorso alle tecnologie semantiche, non esitate a contattarci. È tutto molto meno esoterico di quanto sembri!